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5 Maggio 2021

Tumore del seno, i test genomici siano rimborsabili anche in Piemonte

Le pazienti con tumore del seno curate nella Regione Piemonte devono poter usufruire dei test genomici. Questi esami vanno resi rimborsabili, e così disponibili, in modo da evitare, in alcuni casi, il ricorso a chemioterapie inutili, dopo l’intervento chirurgico. L’acquisto di questi test è stato finanziato a livello nazionale alla fine del 2020 ma non sono stati ancora emanati i decreti attuativi. Al momento solo Lombardia, Toscana, Valle D’Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano ne hanno approvato la rimborsabilità. Si calcola che solo in Piemonte potrebbero usufruirne ogni anno oltre 800 donne colpite da carcinoma mammario. E’ quanto hanno affermato ieri gli specialisti dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) nel corso di un webinar. L’evento on line fa parte di un tour che prevede otto incontri regionali, per sensibilizzare gli oncologi sul ruolo dei test genomici nel carcinoma della mammella.

Il progetto è realizzato con il supporto incondizionato di Exact Sciences. “La nostra Società Scientifica è da mesi in prima linea in questa battaglia che riteniamo di fondamentale importanza – sostiene il prof. Massimo Di Maio, Segretario Nazionale AIOM e Direttore dell’Oncologia dell’Ospedale Mauriziano, Università di Torino -. L’Italia è rimasta indietro circa l’utilizzo dei test genomici che invece sono già una realtà consolidata in molti paesi europei. In particolare siamo convinti che bisogna evitare disparità territoriali e garantire a tutti i pazienti l’accesso a questi esami. Stiamo quindi promuovendo iniziative specifiche sull’intero territorio nazionale e auspichiamo quanto prima un intervento delle istituzioni per sbloccare la situazione con provvedimenti specifici”.

“Non sempre dopo l’intervento chirurgico è necessario somministrare la chemioterapia per evitare una possibile ricomparsa del carcinoma mammario – aggiunge Alessandra Gennari, Professoressa di Oncologia Medica presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale e Direttore della Struttura di Oncologia dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara -. Esiste una sottopopolazione di pazienti a rischio intermedio che si collocano in una “zona d’ombra”. Proprio per queste donne è necessario il ricorso ai test genomici che permettono di verificare l’appropriatezza di un trattamento che determina effetti collaterali considerevoli. Inoltre si ottengono anche risparmi importanti per l’intero sistema sanitario regionale”.

“In Piemonte il tumore del seno ogni anno fa registrare 4.450 nuovi casi – conclude Rosella Spadi, Coordinatore AIOM Piemonte e Valle d’Aosta -. In totale in Regione vivono più di 64mila donne con la neoplasia e la sopravvivenza a cinque anni si attesta all’88%. Come nel resto d’Italia la mortalità risulta in costante diminuzione fin dalla metà degli anni 80 e questo è dovuto soprattutto all’introduzione dei programmi di screening. Merito di questo successo è anche da ricercare nei trattamenti innovativi anti-cancro che sono più efficaci rispetto al passato. Grazie alla ricerca le terapie oggi risultano più personalizzate e su misura del singolo paziente. I test genomici favoriscono la medicina di precisione contro una neoplasia molto frequente e diffusa come quella al seno. Proprio per questo chiediamo di poterli utilizzare regolarmente anche nella nostra Regione”.

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