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Il tumore al seno

Prevenzione

L’Autopalpazione

È un esame che la donna può effettuare da sola a casa. Permette di scoprire il tumore del seno quando è ancora molto piccolo. Questo gesto molto semplice può essere salvavita: basta posizionarsi davanti allo specchio ed esaminare le mammelle.

Le braccia vanno alzate, le mani portate dietro il capo e strette una nell’altra. La palpazione del seno sinistro deve essere svolta con la mano destra (piatta con le dita unite) con movimenti circolari (che coprono tutta la superficie del seno) andando dall’esterno verso l’interno fino ad arrivare all’areola e al capezzolo. Va esaminato sempre anche il cavo ascellare.

Durante l’esame è necessario prestare attenzione a:

  • cambiamenti di forma e dimensioni di uno o entrambi i seni
  • comparsa di noduli nel seno o nella zona ascellare e secrezioni dai capezzoli
  • alterazioni della cute del seno (avvallamenti, ispessimenti o arrossamenti)

L’autopalpazione del seno va effettuata ogni mese a partire dai 20 anni, meglio se nella prima o seconda settimana dalla fine del ciclo mestruale. Eventuali anomalie vanno subito segnalate al proprio medico di fiducia. L’autopalpazione è un primo strumento di prevenzione del tumore del seno, ma da sola non è sufficiente. Deve essere abbinata, a partire dai 50 anni (o anche prima in caso di familiarità o alterazioni), ad esami strumentali più precisi come la mammografia.

La prevenzione secondaria: lo screening mammografico

Nei programmi di screening, la mammografia con cadenza biennale è indicata in tutte le donne dai 50 ai 69 anni d’età. Consiste in una radiografia in cui si comprime il seno tra due lastre per individuare la presenza di formazioni potenzialmente tumorali. L’analisi dura pochi minuti, può essere fastidiosa e leggermente invasiva, ma presenta il vantaggio di diagnosticare il tumore quando è ancora di piccole dimensioni. Lo screening nelle donne dai 50 ai 69 anni ha infatti contribuito in maniera costante e statisticamente significativa a ridurre la mortalità per cancro del seno nell’ultimo ventennio. Inoltre, alcune Regioni hanno ampliato in maniera strutturata la fascia d’età da coinvolgere nei programmi di screening (includendo le donne fra 45 e 49 anni), come suggerito dal Piano Nazionale della Prevenzione. Numerosi programmi, inoltre, continuano l’invito fino a 74 anni.

Nelle donne ad alto rischio per importante storia familiare di carcinoma mammario o per la presenza di mutazione di BRCA 1 e/o BRCA 2, i controlli mammografici dovrebbero essere iniziati all’età di 25 anni o 10 anni prima dell’età di insorgenza del tumore nel familiare più giovane, nonostante la bassa sensibilità della mammografia in questa popolazione. La risonanza magnetica mammaria annuale è raccomandata, in aggiunta alla mammografia annuale, per le pazienti con mutazione di BRCA 1 e/o BRCA 2.

Fonti
1.“I numeri del cancro in Italia 2020” (AIOM-AIRTUM-SIAPEC-IAP)
2. Neoplasie della mammella (edizione 2020), Linee Guida AIOM