fbpx
31 Marzo 2021

Curigliano: “Test genomici gratuiti subito: è una questione di democrazia”

I test genomici predittivi del tumore al seno sono indicati per quale popolazione di pazienti? Quali risultati porta? La chemioterapia è quindi evitabile per tutte le pazienti? Ne parliamo con Giuseppe Curigliano, Professore di Oncologia Medica all’Università di Milano e Direttore Divisione Sviluppo di Nuovi Farmaci per Terapie Innovative all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano.

I test genomici hanno presentato un beneficio concreto nelle terapie contro il tumore alla mammella da ormai 20 anni circa. Purtroppo in Italia se ne p iniziato a parlare seriamente solo da pochi anni. La Conferenza Internazionale di St. Gallen ha ribadito che l’uso dei test genomici predittivi è estremamente utile e consigliato nelle donne con cancro al seno e post menopausali, con o senza coinvolgimento linfonodale. In questa popolazione di pazienti, il test perché è in grado di individuare un gruppo molto nutrito di donne per le quali la chemioterapia non è consigliabile e quindi evitabile.

Test genomici: quano evitano la chemioterapia?

Tre mesi fa sono stati presentati a San Antonio i risultati di uno studio prospettico randomizzato che ha valutato il ruolo dei test genomici per identificare le donne in cui si può omettere la chemioterapia. Si è visto che in donne in post-menopausa con uno-tre linfonodi coinvolti c’è una grossa percentuale di pazienti che non hanno indicazioni a ricevere una chemioterapia.

Non equivalente è risultato in donne in premenopausa, questo è importante da sottolineare. Lo studio ha evidenziato infatti come le donne in premenopausa continuano ad avere un beneficio dal trattamento chemioterapico.

“Questi test sono quindi importantissimi” conclude il professor Curigliano. “Speriamo che siano presto rimborsabili in tutto il territorio nazionale visto che a oggi lo sono solo in alcune Regioni italiane. È necessario democratizzare l’accesso ai test genomici e uniformare sul territorio nazionale l’accesso ai test. Non è possibile che nel nostro Paese in alcune Regioni siano accessibili e in altre no”.

back

ALTRE INTERVISTE

LEGGI ANCHE