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24 Marzo 2021

Test genomici, Saverio Cinieri: “Rendiamoli subito rimborsabili in tutta Italia”

I test genomici del tumore al seno possono, nelle pazienti eleggibili, risparmiare la chemioterapia. Perché è importante che i 20 milioni di Euro approvati nella scorsa Finanziaria possano essere utilizzati grazie ai decreti attuativi? Ne parliamo in questa intervista con Saverio Cinieri, Presidente Eletto AIOM.

I test genomici rappresentano un nuovo standard della medicina personalizzata, e nel corso degli ultimi anni sono proliferati numerosi studi scientifici che ne hanno provato l’utilità. Questi test sono infatti in grado, in una specifica popolazione di pazienti affette da tumore alla mammella, di indagare e l’esito di una eventuale chemioterapia. È così possibile “prevedere” se porterà a risultati concreti oppure no. In quest’ultimo caso, la chemioterapia può essere quindi evitata, concentrandosi su altre opzioni terapeutiche.

La Food and Drug Administration (FDA) e la European Medicines Agency (EMA) hanno già approvato i test genomici predittivi nella pratica clinica. In Italia la situazione, come spesso purtroppo avviene, è a macchia di leopardo: in Toscana, Lombardia e nella Provincia autonoma di Bolzano sono approvati, nelle altre Regioni no.

Test genomici, l’impegno di AIOM

Per questo motivo AIOM ha deciso di spingere le Istituzioni a dedicare un fondo che permetta la rimborsabilità dei test genomici. L’istanza ha avuto successo è il fondo è stato approvato nell’ultima Finanziaria con 20 milioni di euro. Ora AIOM insieme ad altre Società Scientifiche sta lavorando con il Ministero della Salute perché vengano scritti rapidamente i Decreti Attuativi necessari per indicare alle Regioni quali sono le pazienti candidabili al test, avvalendosi degli ultimi studi.

Quando i test genomici per il tumore al seno saranno disponibili e rimborsabili, significherà un grande risparmio economico per il Sistema Sanitario Nazionale, ma non solo. Sarà anche un “risparmio” umano, in quanto eviterà sofferenze e debilitazioni inutili alle pazienti con carcinoma mammario.

“Come AIOM facciamo parte di un Tavolo di Lavoro Ministeriale” conclude Saverio Cinieri, “e stiamo lavorando intensamente. I decreti attuativi devono infatti essere condivisi da varie Società Scientifiche e deve esserci convergenza sia dal punto di vista scientifico che burocratico. Queste disposizioni sui test genomici predittivi devono infatti essere riverberate su tutte le Regioni, ciascuna con realtà sanitarie differenti: si tratta quindi di un processo complicato. Ma siamo convinti di essere vicini al nostro risultato. Sarà un grande risultato di civiltà e di appropriatezza terapeutica”.

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