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1 Aprile 2021

Test genomici, ecco quante chemio evitano in Lombardia

La ricerca sui test genomici condotta da Carlo Tondini (Direttore dell’Oncologia Medica Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo) è stata quella che ha spinto la Regione Lombardia a valutarne il beneficio e a decidere per la loro rimborsabilità. Che dati ha mostrato?

“Ci siamo posti un obiettivo molto pragmatico”, spiega il dott. Tondini: “non abbiamo voluto ripetere studi scientifici, ma abbiamo voluto fare un’esperienza di pratica clinica. Volevamo poter dire alla Regione Lombardia quali benefici reali avrebbe portato l’utilizzo dei test genomici predittivi per il tumore al seno. Prendendo i dati scientifici a disposizione, abbiamo per un anno provato ad applicare il test alle donne affette da cancro alla mammella”.

“Questo studio ha visto il coinvolgimento di 4 strutture lombarde che non selezionavano i pazienti quindi che erano in grado di intercettare tutta la popolazione effettivamente senologica del territorio.” Prosegue il dott. Tondini: “Il risultato è stato estremamente interessante. Nelle donne appartenenti a categorie di rischio clinico intermedio nelle quali l’oncologo aveva il dubbio che a chemioterapia potesse in effetti servire, il test genomico mostrava il 50% di queste donne aveva in realtà un rischio genomico basso e secondo i dati scientifici a disposizione non avrebbe tratto beneficio dall’utilizzo di una chemioterapia. Questo non solo risparmiava quindi effetti collaterali per le donne, ma anche costi per il Servizio Sanitario Nazionale”.

Test genomici: i vantaggi per la Lombardia

“Proiettando i dati su tutta la Regione Lombardia i numeri parlavano chiaro”, osserva il dott. Tondini. “Su una popolazione di quasi 10 milioni di persone sarebbero stati più o meno 1.500 i test annuali da organizzare. Questi test avrebbero portato, secondo la proiezione della pratica, un risparmio di quasi 1.000 chemioterapie all’anno, consentendo di risparmiare 4 chemioterapie ogni 5 test utilizzati.”

“Questo è un rapporto costo-beneficio estremamente favorevole per il Sistema” conclude Tondini, “e la Regione Lombardia si è convinta che l’applicazione dei test genomici predittivi fosse un vantaggio da implementare e da supportare con la rimborsabilità.

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